
Per comprendere il potere che l’immagine di un brand può esercitare sulle nostre menti, si può partire dal celebre esperimento che ha visto la sfida tra due grandi marchi di bibite gassate, Pepsi-Cola e Coca-Cola: venne svolto un vero e proprio “blind test” che chiedeva ai clienti di assaggiare le due bevande senza sapere quale fosse l’una o l’altra e di esprimere alla fine una preferenza. Pepsi vinse la sfida, tuttavia la Coca-Cola continuava a mantenere il primato sul mercato. A giustificare la superiorità della Coca non era quindi il sapore…
Cosa ci dimostra questo esempio? Spesso le scelte di acquisto dei consumatori sono orientate a ciò che il brand rappresenta per loro, un’immagine che genera un insieme di emozioni forti, sensazioni particolari che assumono un peso maggiore rispetto alla percezione del gusto, come nel caso dell’esempio citato.
Cosa concludiamo? Lo sviluppo efficace di una brand identity e la costruzione dell’immagine di un’azienda nell’immaginario dei consumatori sono, molte volte, più importanti del prodotto stesso e, di conseguenza, richiedono un’attenzione particolare e una pianificazione adeguata.
I driver principali del Food Marketing
Brand identity
L’identità di un’impresa definisce la sua unicità e permette di creare quel vantaggio competitivo necessario per emergere tra i concorrenti. Dalla scelta del nome, del logo, di colori e forme dipenderà la percezione visiva dei consumatori.
Esperienza del consumatore
Il fine ultimo di ogni atto comunicativo è quello di rendere il proprio prodotto sempre più apprezzabile e superiore rispetto agli altri. Il segreto è saper instaurare passo dopo passo nella mente del cliente un’idea, un ricordo, un’immagine da associare alla vista del prodotto e spingerne l’acquisto.
Comunicazione
La coerenza premia: essere sempre in linea con i propri valori e rispettare la propria identità in ogni occasione di contatto con il pubblico aiuterà, col tempo, a creare un’audience sempre più fidelizzata. È necessario costruire una strategia di comunicazione mirata e precisa che si sviluppi su più canali, dallo scaffale alle piattaforme digitali.
Qual è la migliore ricetta per il proprio successo?
Non esiste un’unica strategia, valida e applicabile per ogni azienda. Esiste invece l’individuazione delle azioni adeguate al contesto specifico, scelte sulla base di ricerche approfondite e svolte attraverso l’uso di corretti parametri.
Ecco che entra in gioco il ruolo spesso vincente dello storytelling, la cui efficacia dipende non tanto da quello che viene raccontato ma da come viene fatto. Il “sapersi raccontare” rappresenta un forte elemento distintivo e aiuta a farsi ricordare, rendendo sempre più nitida quella famosa immagine, citata prima, che il cliente crea nella sua mente e associa al brand.
Anche la multicanalità può rappresentare un ottimo metodo per riuscire a raggiungere più persone, aiutando a costruire con i propri clienti un rapporto duraturo e profittevole.
Possiamo dire che, al giorno d’oggi, saper implementare un’adeguata strategia di Food Marketing rappresenta una leva strategica per chi, nello scenario di uno dei settori più competitivi della nostra economia, vuole differenziarsi e ottenere maggiori profitti.
Vendere un prodotto di qualità non è più sufficiente: il cibo si carica sempre più di un significato che va oltre il gusto e nel quale le persone ricercano un’esperienza estetica ed emotiva.
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